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4 elementi che non devono mancare nel piano marketing di uno studio legale

Scritto da Delmonte | 8 luglio 2020

Per quanto il piano marketing per lo studio legale rappresenti un imprescindibile strumento di programmazione di strategie e obiettivi nel breve, medio e lungo periodo, tale elemento, calato in una società digitalizzata qual è quella in cui viviamo, non è più sufficiente. Il web, infatti, è diventato veicolo principale di trasmissione di informazioni, soprattutto finalizzato all’espansione del business, e dunque elaborare un piano marketing che tenga conto dell’attività web è diventata un’esigenza anche per la professione forense.

 

 

Perché sviluppare una strategia di digital legal marketing?

Il compito del digital nel settore forense è infatti quello di stabilire un metodo tramite cui raggiungere gli obiettivi al fine di migliorare la propria presenza online, instaurare un più proficuo dialogo con gli utenti, dimezzare i tempi di raggiungimento di possibili clienti, migliorarne la fidelizzazione e, infine, risparmiare sui costi che sarebbero conseguenti all’adozione dei tradizionali mezzi pubblicitari. Per “tradizionali mezzi pubblicitari” si suole intendere tutte quelle metodologie offline utili ad acquisire una maggiore visibilità e ad attirare clientela (anche se in gran parte onerosi, desueti e non sempre proficui): ci riferiamo, per esempio, a organizzazione di convegni, forme di volantinaggio, chiamate a freddo e acquisto di spazi pubblicitari su vari organi di informazione.

 

Tuttavia, sviluppare un piano marketing di uno studio legale che tenga in considerazione le possibilità (ma anche i vincoli) del web non è cosa facile. In questo articolo vedremo dunque quali sono gli elementi che non possono mancare, analizzando non solo la strategia ma anche i tool da mettere in campo.

 

  1. Obiettivi a breve, medio e lungo termine e KPI
  2. Strategia e metodo
  3. Canali e tool
  4. Affidarsi a un’agenzia

E a proposito di obiettivi, iniziamo proprio da qui: prima ancora di iniziare ad analizzare la strategia da portare a termine e gli strumenti con cui attuarla, è importante avere chiari quali obiettivi voler raggiungere e con quale effort, anche da un punto di vista economico. Dalla brand awareness per i nuovi utenti alla lead generation fino alle attività di fidelizzazione dei clienti attivi, diversi sono i gradi (e dunque le tempistiche, oltre che gli investimenti in ordine di budget) degli obiettivi che si vuole raggiungere. In questa fase può essere utile settare dei KPI, metriche quantitative di prestazione che possono essere facilmente tracciate grazie agli strumenti che la rete mette a disposizione: essi consentono di fissare dei traguardi, monitorandone l’andamento nel tempo grazie ai dati.

 

Una volta individuati gli obiettivi, bisogna trovare un strategia (e dunque anche un metodo) con cui raggiungerli, ottimizzando costi e tempi. Come per molti settori, così anche per uno studio legale l’Inbound Marketing può rappresentare una soluzione completa e affidabile. Quest’ultimo sostiene la necessità di fornire soluzioni e opportunità utili a utenti ben definiti (le buyer persona) al fine di raggiungere un doppio scopo: un miglioramento della vita di questi ultimi e il raggiungimento degli obiettivi di marketing e business per le aziende. Secondo l’Inbound Methodology, infatti, dopo avere attirato utenti e prospect sul sito web dello studio legale, bisogna che il reparto marketing unito ai venditori si pongano come obiettivo comune quello di continuare ad aiutare, sostenere e fornire ai clienti soluzioni utili anche dopo la chiusura di una vendita, al fine di migliorare e chiudere il buyer’s journey.

 

Indispensabili per il piano marketing di uno studio legale sono, prima di tutto, i canali web su cui operare. Tra questi, il sito, i social e le mail sono i mezzi migliori per permettere agli utenti di fruire di contenuti interessanti e utili, mai autoreferenziali, che possano sia rispondere alle loro esigenze (pain point) in maniera chiara e diretta sia facilitare il contatto tra gli utenti e lo studio legale. Perché ciò accada, è bene servirsi di un gran numero di tool: dai SEO tool per pianificare e monitorare strategie di keyword e cluster ai CMS per gestire i contenuti così prodotti, dagli strumenti di social media management per le campagne alle piattaforme di marketing automation che, unite a CRM puliti e aggiornati, migliorano l’interazione con lead e clienti e consentono di avere una visione chiara non solo dello stato dell’arte della strategia.

 

Al fine di assicurare questo complesso prisma di strategie e mezzi di sviluppo delle stesse è preferibile rivolgersi ad agenzie che si occupano di digital marketing. Queste ultime garantiscono un “pool” di professionisti con i quali è possibile concordare piani secondo le specifiche esigenze dello studio legale, sia che si intenda implementare una nuova strategia sia che si voglia migliorarne o approfondirne una già attiva. Ogni figura professionale al suo interno, infatti, è altamente specializzata a gestire ciascuna delle fasi di cui si è parlato: a questo si aggiunge la capacità di utilizzare in maniera pratica e consapevole gli strumenti e i tool, sia in forma singola, sia in forma integrata, per esempio con l’utilizzo di piattaforme all-in-one com’è HubSpot, software di marketing e sales automation utile per gestire una strategia legata al piano marketing di uno studio legale.