Il commercio elettronico non conosce crisi, nemmeno in Italia. Per capire l’importanza di questo settore basta prendere in considerazione un semplice dato: nel mondo ci sono tra i 12 e i 24 milioni di siti ecommerce.
Un numero non preciso legato alla difficoltà di definire in modo univoco questo tipo di attività, ma in ogni caso esorbitante, che mette in luce come siano cambiate le abitudini di acquisto delle persone e, di conseguenza, il modo di fare business delle aziende.
Comprare online significa non dover sottostare ai limiti di spazio e tempo imposti dai negozi fisici: si può fare shopping ovunque ci si trovi, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Il web permette poi di confrontare diversi store in tempo reale per trovare l’offerta migliore e in generale di approfittare di prezzi più bassi. E questi sono solo alcuni dei motivi che spiegano il successo inarrestabile delle piattaforme ecommerce su scala globale.
Le statistiche parlano chiaro. Nel 2020, il numero di acquirenti digitali potrebbe raggiungere i 2,05 miliardi, mentre per il 2021 è previsto che toccherà i 2,14 miliardi. Questo significa che ben una persona su quattro acquisterà in rete (ovvero il 26,28% della popolazione globale). Oggi il Paese con il mercato online più grande è, ovviamente, la Cina, seguita dagli Stati Uniti. E non è un caso, visto che sono la patria di due colossi indiscussi dell’ecommerce: Alibaba e Amazon.
Un discorso a sé merita l’ecommerce da mobile. Grazie ai miglioramenti nella connettività, allo sviluppo di siti responsive e alla diffusione capillare degli smartphone, lo shopping online si fa sempre meno da desktop e sempre più da dispositivi mobili. Si stima che nel 2021 il cosiddetto m-commerce costituirà quasi i tre quarti di tutto il commercio online mondiale (72,9%). Una vera e propria rivoluzione se si pensa che solo nel 2017 rappresentava il 58,9%.
Seppur in ritardo rispetto ad altri Paesi europei, l’ecommerce sta vivendo anche in Italia il suo momento d’oro e il trend positivo è destinato a crescere. Secondo un report di Casaleggio Associati, nel 2018 gli italiani che hanno fatto acquisti online sono stati circa 38 milioni (l’85% dei quali da mobile) ed entro il 2023 saranno 41 milioni. A livello di fatturato, l’ecommerce ha generato nel Belpaese 41,5 miliardi di euro, con una crescita del 18% rispetto al 2017. A trainare il mercato è il settore del tempo libero (41,3%), seguito dal turismo (28%) e dai centri commerciali online (14,5%).
Le statistiche appena viste non lasciano dubbi. Per qualsiasi tipo di azienda, piccola o grande che sia, vendere online è una scelta obbligata. Rifiutarsi di fare questo passo significa restare completamente tagliati fuori dal mercato, sia nazionale sia internazionale.
Ma cosa bisogna fare per aprire un e-shop? Il metodo più semplice e veloce è sicuramente quello di adottare una piattaforma ecommerce. In sostanza, si tratta di un software da installare su un server o hosting dedicato (on premise) oppure accessibile online (su cloud). Trovare la soluzione giusta per la propria attività non è facile, anche perché sul mercato c’è ampia varietà di scelta. Nelle prossime righe ti elenchiamo quali sono le 4 migliori piattaforme ecommerce del momento, mettendo in evidenza le specificità, ma anche i pro e i contro di ognuna.
Creare uno shop online con questa piattaforma è davvero un gioco da ragazzi. Proprio per questo è tra le più popolari con ben 1 milione di imprese che la utilizzano e più di 2 milioni di utenti attivi in tutto il mondo. Si tratta di un "Software as a service" (Saas): significa che non bisogna installare nulla. Basta creare un account online con accesso tramite credenziali e pagare un abbonamento mensile.
Shopify è facilissimo da utilizzare e molto intuitivo (si basa su un’interfaccia a trascinamento), ma allo stesso tempo è funzionale, offrendo tutto quello che serve per vendere online: gestione del catalogo, dei clienti e delle vendite (anche in dropshipping), sistemi di pagamento e strumenti di reportistica.
Dopo aver scelto uno dei tanti template grafici disponibili (tutti accattivanti e rigorosamente responsive), la piattaforma ti guida nel processo di creazione del negozio passo dopo passo. Non servono competenze tecniche di web design e programmazione. Il rovescio della medaglia? Essendo un software che offre una soluzione “chiavi in mano” subito pronta all’uso, ha poche possibilità di controllo e personalizzazione. È tuttavia perfetta per le aziende di piccole dimensioni che non hanno a disposizione un grande budget e che si avvicinano all’ecommerce per la prima volta.
Tra tutte è sicuramente la soluzione più completa e avanzata, oltre che costosa. Si tratta di un software che va installato su un server/hosting dedicato. Se da una parte ha il vantaggio di essere open source (quindi personalizzabile in base alle esigenze specifiche di ogni azienda), dall’altra bisogna riconoscere la complessità di qualsiasi tipo di intervento poiché è necessario mettere mano al codice e, di conseguenza, serve personale qualificato per farlo. Lo stesso discorso vale per la manutenzione e l’aggiornamento della piattaforma.
A differenza di Shopify, la configurazione del sito e la gestione dell’interfaccia utente è piuttosto complessa, ma la sua struttura è solida e affidabile. Magento, infatti, è pensato per le aziende di un certo livello che devono mettere in piedi ecommerce di grandi dimensioni: non a caso il software offre una grande quantità di tool avanzati, dalle statistiche sulle vendite, sui carrelli abbandonati e sulle giacenze del magazzino agli strumenti per creare strategie di web marketing e per integrare gestionali CRM e ERP. Inoltre, è un’ottima soluzione per i siti ecommerce B2B, in quanto include funzionalità specifiche per questo settore, come listini prezzi personalizzati e forme di pagamento differenziate.
Se il tuo sito o blog aziendale è sviluppato in WordPress, questa soluzione fa al caso tuo. Infatti, per iniziare a vendere online, ti basterà scaricare WooCommerce, uno dei tanti plug-in gratuiti del CMS più usato nel mondo. È sicuramente l’opzione più semplice e conveniente per le piccole e medie imprese che usano già WordPress e che non hanno la possibilità di investire in soluzioni più costose.
Inoltre, utilizzare WooCommerce è molto facile per la familiarità con la piattaforma per la gestione dei contenuti (senza la quale ricordiamo che non può esistere). È possibile creare il negozio online scegliendo tra i numerosi temi grafici disponibili, tra cui lo stesso stile del sito. Le funzionalità di base della piattaforma sono già abbastanza complete, ma essendo un software open source possono essere modificate oppure integrate con estensioni aggiuntive sia gratuite sia a pagamento. Questo aspetto lo rende uno strumento estremamente versatile e personalizzabile a seconda delle esigenze di business.
Si tratta di un software per la gestione dei contenuti sviluppato appositamente per creare negozi online. Una volta scaricato (gratuitamente) e installato, sia la configurazione sia la gestione del sito ecommerce sono piuttosto intuitive. Dalla dashboard principale è possibile accedere rapidamente alle varie sezioni della piattaforma ecommerce, come gli ordini, il catalogo, le statistiche di vendita e le modalità di pagamento.
Anche questa soluzione offre ampia libertà operativa e di customizzazione, grazie alla possibilità di installare moduli aggiuntivi e template a pagamento. A chi è consigliato? Il target di riferimento è ancora una volta il mondo delle piccole e medie imprese che sono alla ricerca di una struttura snella e funzionale per il proprio shop online, senza dover spendere un capitale.
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