Per attrarre persone e convertirle in clienti, il passaggio decisivo consiste nel chiamarli all’azione, invogliandoli a compiere un qualche passo in avanti che permetta loro di ottenere quello che cercano.
Le call-to-action sono la formula di chiamata all’azione, lo strumento ideale per creare un legame tra l’azienda e il suo target. Per fare ciò, bisogna realizzare CTA accattivanti, con un messaggio chiaro e conciso.
In questo articolo, vedremo di spiegare quali sono i segreti per scrivere un testo per una call-to-action efficace, in modo da non ricadere la prossima volta in errori banali!
La tradizionale formula di call-to-action è composta da:
Una volta stabilita l’importanza dell’efficacia e chiarezza del messaggio, bisogna dedicarsi alla scrittura vera e propria, cercando di tenere a mente qualche piccola regola.
Per rispecchiare i canoni di chiarezza e di immediatezza nella comprensione, il messaggio o il testo in questione deve essere costruito secondo l’ordine naturale della sintassi linguistica: soggetto-verbo-oggetto.
È importante che il visitatore venga colpito dalla semplicità e dalla linearità delle frasi, dove si percepiscono informazioni utili e precise. Non deve soffermarsi a pensare troppo su quello che sta leggendo, bisogna dirglielo in modo diretto ed esplicito. È bene dunque utilizzare parole che siano orientate all’azione, ossia alcuni verbi come “Scarica”, “Registrati”, poiché risultano più efficaci di altri per l’audience.
Pertanto si consiglia di fare vari test, cambiare i verbi e monitorare la reazione degli utenti, in quanto i verbi sono la parte del discorso che genera più condivisioni su Twitter, come ha riportato Dan Zarrella, scienziato social media di Hubspot, nel suo “Science of Social Media research”.
Siccome in giro sul web se ne vedono di tutti i colori, di dati falsi e dichiarazioni vaghe, nel proprio testo è bene includere numeri e dati, i quali dimostrano la chiarezza e la limpidezza del messaggio.
I numeri, per natura precisi e inequivocabili, tendono a ribaltare la nube di ambiguità che regna sovrana. Indicano al visitatore esattamente quello che intendono ottenere, quanto di esso e per quanto tempo.
Esistono diversi tipi di avverbi, in relazione al tempo, alla direzione, al disaccordo, ecc., e la loro funzione consiste nel dare maggior risalto ad una parte della frase, piuttosto che ad un’altra. Ma non hanno una vera posizione all’interno del periodo: si possono trovare sia all’inizio sia alla fine, oppure al centro.
Sempre secondo Dan Zarrella, gli avverbi sono la parte del discorso che genera meno condivisioni su Twitter: meglio, quindi, dosarli con attenzione.
Scrivere testi troppo lunghi è controproducente, in quanto si rischia di dire più del dovuto, di ripetere le stesse cose con parole diverse e di annoiare il visitatore.
L’obiettivo è proprio quello di attrarre verso di se più persone possibili, invogliandole a compiere una qualche azione. Se invece il presupposto è la noia e la ridondanza, le persone scappano!
Bisogna dunque catturare e mantenere l’attenzione del visitatore con un testo breve, conciso e diretto, che si attenga tra i 90 e 150 caratteri.
Il più delle volte, i termini tecnici vengono interpretati come qualcosa di poco chiaro e decifrabile, comprensibile solo da pochi eletti, e quindi le persone tendono a chiudere la pagina su cui sono incappati.
Per fare in modo che questo non accada, è bene utilizzare termini che richiamino la sfera dell’esperienza e della vita comune, i quali permettono al visitatore di capire cosa sta leggendo senza farsi troppe domande, decidendo così di soffermarsi sulla pagina in questione.
In sintesi, scrivere il testo per una call-to-action efficace richiede pochi e semplici passaggi da non dover dimenticare, in modo che l’obiettivo fissatosi venga raggiunto.