La comunicazione si evolve di pari passo con il suo pubblico: un marketing che non tiene conto del target a cui si rivolge, infatti, risulta inefficace tanto quanto cercare di far mangiare una scatoletta di bassa qualità ad un gatto viziato (non provarci, davvero, non funzionerà).
Per questa ragione, i topic cluster rappresentano la strategia più efficace perché risponde all’intento di ricerca dell’utente e permette un’organizzazione “ragionata” dei contenuti del blog.
Ad oggi, con la rapida evoluzione dell’AI applicata al web e alla generazione di contenuti, i topic cluster diventeranno ancora più importanti. Con l’introduzione di SGE, il nuovo algoritmo di Google, lo studio dei cluster dovrà diventare ancora più “scientifico”. SGE si concentra infatti sul search intent dell’utente per aiutarlo a trovare i risultati più pertinenti alla sua ricerca. Pertanto, anche i cluster dovranno diventare più più complessi e “verticali” sugli argomenti, più personalizzati ed interattivi per adeguarsi ai diversi profili degli utenti.
Ma prima di iniziare, facciamo un breve ripasso: dunque, un topic cluster è un network di contenuti che ruotano attorno ad un ampio argomento. Al centro di questo articolato sistema troviamo la pillar page, un approfondimento con tutto lo scibile umano sul topic che vogliamo trattare. A questa vengono collegati attraverso backlink diversi articoli che vanno a dettagliare l’argomento centrale nelle sue sfaccettature.
Perché sono importanti i topic cluster?
“Costruire una strategia di contenuti basata sui topic cluster permette di coprire meglio e più in profondità una serie di aree tematiche (topic), creando contemporaneamente un efficiente architettura dei contenuti ”.
Così Matt Barby, Global Head of Growth e SEO di HubSpot, riassume i vantaggi della clusterizzazione dei contenuti.
Ma vediamo insieme i principali benefici che possiamo trarre da questo tipo di strategia.
1. Maggiore fruibilità dei contenuti
Come si può vedere dal grafico sottostante, la maggior parte dei blog, attualmente, presenta un tipo di organizzazione in cui i contenuti delle aree tematiche - in questo caso marketing, agency e sales - vengono inseriti in modo confusionario sotto una voce generica come “blog”.
Chi sta cercando informazioni solamente su uno dei tre cluster, in questo modo, dovrà cercare le parole chiave (se esiste una search bar) per trovare gli articoli di riferimento oppure sfogliare le tante pagine del blog. Questo ovviamente è scomodo per l’utente che non ci metterà molto ad uscire dal tuo sito.
Con i cluster, invece, i contenuti vengono organizzati secondo l’argomento di riferimento. In questo modo, l’utente viene facilitato nella sua ricerca perché innanzitutto può filtrare in modo rapido i topic da mostrare e, in secondo luogo, nel caso volesse approfondire il tema, può passare da un articolo all’altro in modo molto fluido e lineare.
2. Miglior gestione interna del blog
“L’articolo su che cos’è un lead l’abbiamo già scritto? - Boh, non mi ricordo. Controllo… ma in quale campagna sarà?”. Questa conversazione avviene, in media, tutte le volte che in un’agenzia arriva il momento di progettare una nuova campagna di contenuti. Soprattutto per chi produce articoli da anni, infatti, è spesso difficile avere un’idea globale di ciò che è già stato scritto e quello che ancora manca sul proprio blog.
Attraverso l’organizzazione dei contenuti in cluster, è possibile raggruppare tutti gli articoli prodotti dalle origini ad oggi in macro aree tematiche. Questo, come abbiamo visto, è un vantaggio per l’utente ma anche per te. In questo modo, infatti, potrai avere uno sguardo generale su tutti gli articoli attualmente presenti sul blog e quei cluster che, invece, sono un po’ spogli e vanno arricchiti con nuovi materiali.
3. Miglior ranking e authority
Non è un segreto: i link interni ed esterni sono uno dei metri di valutazione dell’algoritmo di Google. Attraverso i cluster - e, in particolare, ai backlink tra pillar e articoli - puoi creare sul tuo blog dei veri e propri percorsi di navigazione che portano l’utente alla scoperta di un topic a 360°.
Grazie a questi collegamenti, Google riconosce un maggior grado di authority al tuo sito e, per questa ragione, migliora il ranking sulla SERP. Un posizionamento più alto ti permette di essere trovato e raggiunto più facilmente dagli utenti e, di conseguenza, aumentare il traffico innescando un circolo virtuoso che porta ad una crescita organica di tutto il portale.
Riassumendo, organizzazione del lavoro più efficiente, maggior fruibilità e miglioramento dell’esperienza di navigazione: questi sono i principali motivi per cui adottare una content strategy basata sui cluster. Non ti basta e vuoi saperne di più sui topic cluster? Consulta il nostro approfondimento o scarica la nostra procedura guidata gratuita per iniziare a crearne uno!
➡️ Per saperne di più leggi anche: Un nuovo approccio alla content strategy