È sulla bocca di tutti, è la moda del momento: stiamo parlando del Growth Driven Design, un nuovo modo per concepire la costruzione di siti web in grado di stare al passo con le esigenze sia dell’azienda sia degli utenti. Ma sappiamo davvero di cosa stiamo parlando? E quali sono gli strumenti più flessibili per poter sfruttare una strategia di questo tipo?
Che cos’è il Growth Driven Design?
Immagina di vivere in un mondo dove saper fare gli origami è la skill più importante da possedere per poter essere una persona di successo: per raggiungere il massimo della maestria, decidi quindi di isolarti in casa per 5 anni. Quando esci dopo questo periodo di training durato un lustro, sei un vero maestro di origami.
Unico problema? Il mondo attorno a te è cambiato e con lui anche le skill richieste: ora serve saper cucinare alla perfezione. Hai buttato cinque anni di lavoro e questo è successo perché hai smesso di metterti in ascolto della domanda del mercato.
Il Growth Driven Design è una strategia nata per evitare l’effetto origami di cui sopra: il suo obiettivo è quello di creare un sito web in linea con le esigenze aziendali e, soprattutto, con quelle degli utenti target. Per farlo, dialoga costantemente con la domanda del mercato con continui tweak e aggiornamenti del lavoro svolto fino a quel momento.
Le differenze tra Growth Driven Design e Web Design
Growth Driven Design e Web Design lavorano verso un obiettivo comune: consegnare al committente un sito bello e funzionale. Ciò che cambia sono le modalità con cui queste due strategie cercano di adempiere al loro compito.
Partiamo dal modus operandi del Web Design tradizionale che, sicuramente, risulterà familiare a molti. Il procedimento è dunque il seguente: si raccolgono le esigenze, si porta avanti una lunga fasi di progettazione in cui si preparano le linee guida per lo stile, il mock-up e il wireframe con i percorsi di navigazione.
Una volta approvato il tutto, si procede alla realizzazione vera e propria del sito fino al suo completamento che equivale ad un debug per verificare l’assenza di errori e la conseguente messa online.
Il Growth Driven Design si compone di un ciclo - chiamato design cycle - composto da quattro step: pianificazione, sviluppo, analisi, apprendimento.
- Pianificazione: questa prima fase è in comune con il Web Design classico. Si procede con la raccolta delle esigenze e si trasferisce tutto in un progetto in cui non si mostra il prodotto finito ma si lascia ampio spazio di manovra per poter modificare il lavoro on-the-go.
- Sviluppo: l’obiettivo è quello di realizzare una prima versione del sito e di andare online il prima possibile e di affinare il portale solo in seguito ad analisi e misurazioni;
- Analisi: una volta mandata online la prima versione del sito, si va a monitorare il suo utilizzo. Quali sono le aree di maggior interesse? Quali le pagine che attirano gran parte del traffico?
- Trasferimento: in quest’ultima fase si raccolgono le informazioni tratte dal lavoro di design e analisi e vengono portate anche al di fuori dell’ambito Web Design. Per dirla in modo semplice: cosa può imparare la tua azienda a livello globale da questa esperienza?
Sulla base di quanto emerso dalla fase di analisi, si procede a modificare il sito (fase 1: pianificazione). Un cantiere in continua costruzione, dunque, ma in linea con le esigenze degli utenti e con quanto richiesto dal mercato di riferimento e in grado di mettere in risalto gli elementi che portano maggior profitto all’azienda.
Il Growth Driven Design con HubSpot
Le chiavi per il Growth Driven Design, alla luce di quanto detto, sono dunque due: analizzare e progettare. Per questa ragione, HubSpot si rivela uno strumento molto utile per chi vuole mettere in pratica questo tipo di strategia: vediamo perché.
1. Flessibilità e semplicità di utilizzo
Il Web Design su HubSpot è molto flessibile dal momento che tutti i linguaggi di programmazione sono utilizzabili: dall’HTML al PHP.
Unica nota da segnalare è che il CMS HubSpot - oltre a sfruttare i linguaggi più noti - prevede anche la conoscenza di HubL, un markup language che serve per creare sezioni editabili, caricare dati da HubDB, e usare funzioni di controllo e loop (if, else, cicli for...). L’area developers di HubSpot fornisce una documentazione completa per scoprire tutti i segreti di HubL.
2. Integrazioni
Con HubSpot è possibile progettare il sito e monitorarne le performance in un unico ambiente: caratteristica fondamentale se si pensa ai principi del Growth Driven Design. La piattaforma - oltre ad avere una sezione di reportistica avanzata per conoscere gli analytics del sito - si apre a numerose integrazioni.
Tra le applicazioni più importanti per il Growth Driven Design troviamo Lucky Orange e Hotjar per integrare i dati riguardanti click sulla pagina, heatmap, percorsi di navigazione. A queste si aggiunge tutta la suite Google - in particolare Google Search Console - uno strumento che consente di avere accesso a dati quali query, rendimento, problematiche tecniche relative al sito.
3. Smart Content
Come già anticipato, uno degli obiettivi del Growth Driven Design è quello di creare la miglior user experience possibile per ogni singolo utente. Questo target può essere facilmente colpito grazie all’utilizzo degli smart content.
Con HubSpot è possibile creare dei contenuti intelligenti in grado di adattarsi all’utente che naviga il sito. Facciamo un esempio per chiarezza.
Prendiamo il caso di Marco, lead già noto per la nostra azienda e che ha scaricato 5 materiali scaricabili riguardanti la SEO. Per migliorare la sua esperienza di navigazione, possiamo mostrargli in Home Page una CTA relativa all’ultima guida uscita sull’argomento.
Ora, immaginiamo che a navigare il sito sia Giada, utente non nota di cui non conosciamo nulla se non l’indirizzo IP. Per lei, la stessa CTA in Home Page si trasforma nell’invito ad iscriversi alla newsletter in modo da catturare facilmente il nuovo contatto.
I contenuti smart possono essere inseriti nelle pagine del sito ma anche all’interno di altri elementi (ad esempio le email) e si creano in modo molto semplice senza aver bisogno di uno sviluppatore. A proposito di questo punto, passiamo al prossimo vantaggio.
4. Uno sviluppo alla portata di tutti
Una volta impostata la struttura di base del sito che comprende tutte le linee guida grafiche e gli elementi dinamici, HubSpot si trasforma in uno strumento per uno sviluppo alla portata di tutti, anche dei non developer.
Questo è possibile grazie ad un’interfaccia intuitiva e l’utilizzo del metodo Drag & Drop per la costruzione di pagine e template. Chiunque può, semplicemente spostando blocchi e moduli, creare contenuti sempre nuovi sul proprio sito.
Una strategia in divenire
Riassumendo quanto descritto fino ad ora, il Growth Driven Design si rivela essere una strategia di sviluppo web innovativa perché consente di avere un sito in evoluzione e non un prodotto destinato all’obsolescenza nel giro di qualche anno o al primo cambio di tendenza.
Per poter realizzare un progetto di questo tipo in modo efficace, HubSpot è la piattaforma ideale in quanto integrabile con centinaia di strumenti, flessibile e aperta all’utilizzo di codici diversi anche per la realizzazione di elementi dinamici e alla portata di tutti, anche di chi non utilizza linguaggi di programmazione.
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