Volantini, annunci pubblicitari, réclame: non c’è nulla di più desueto dell’Outbound Marketing. Per emergere nell’era digitale, infatti, è indispensabile saper parlare il linguaggio 2.0, conoscerne a fondo le regole ed essere in grado di sfruttare al meglio tutta quella grande quantità di tool che Internet mette a disposizione di una sempre più grande platea di aziende e clienti.
Non è un caso che, negli ultimi anni, stia crescendo a dismisura l’adesione al metodo Inbound, tecnica innovativa e in continua evoluzione per fare marketing.
Grazie ai social, ai blog, alle mail e alle community, l’Inbound permette, infatti, a un numero sempre maggiore di utenti di ricercare soluzioni customer centric e soddisfare i propri bisogni. Niente più pubblicità invadente che interessa tutti e nessuno, niente più costi di gestione alti con risultati difficilmente calcolabili: l’Inbound è ben altro.
Cosa serve? Innanzitutto un team preparato
Ma bisogna prestare attenzione: affinché sia efficace al 100%, questo metodo deve essere conosciuto a fondo e applicato seguendo regole chiare e codificate. Ecco perché esistono agenzie che se ne occupano e che, grazie all’esperienza maturata sul campo, vantano case history di progetti di Inbound Marketing di successo. È il caso di Delmonte, agenzia che, tra le prime in Italia, ha intuito l’efficacia di questo metodo proponendo ai suoi clienti progetti sempre più innovativi e dagli alti standard qualitativi.
Tra le aziende clienti, Paperlit è quella che più di tutte rappresenta un caso di Inbound Marketing di successo.
Il caso Paperlit
Paperlit fornisce agli editori di riviste cartacee un servizio di fruizione digital, con pubblicazioni di flipbook interattivi e distribuzione del prodotto tramite app in App Store. Fondata a Menlo Park, California, nel 2009, Paperlit oggi ha sede anche in Italia, a Milano e in Sardegna. Si è rivolta a Delmonte nel 2016, alla ricerca di una strategia di marketing che fosse all’altezza del servizio offerto.
Le campagne impostate hanno tutte un magazine publisher come buyer persona. I temi trattati sono stati variegati, ma sempre atti a intercettare i bisogni di chi ha un magazine cartaceo e vuole passare al digitale o di chi, ex novo, vuole creare un prodotto editoriale digital.
Non è un caso che i contenuti di maggior successo sono stati quelli focalizzati sulla crescita del digital magazine, sui suoi vantaggi e sulle modalità di guadagno da esso offerte. Apprezzati sono stati anche gli articoli incentrati sulle nuove funzionalità online, quali i plugin di Wordpress, gli accordi con store quali Shopify e la possibilità di condivisione di contenuti tramite piattaforme specifiche.
“Una attenta analisi della performance delle nostre attività commerciali Outbound ha evidenziato quanto sia difficoltoso e oneroso in termini di tempo convincere un cliente, che in teoria sarebbe in target nel nostro mercato di riferimento, a usare una nuova soluzione sostituendo quella attuale. Abbiamo, quindi, deciso di utilizzare il nostro tempo lavorando esclusivamente con coloro i quali sono alla ricerca di una soluzione come la nostra, per cui molto più propensi ad ascoltarci”.
Luca Filigheddu, Presidente e CEO Paperlit
Content writer madrelingua
La preparazione di Delmonte ha anche giocato un ruolo importante nella realizzazione di contenuti di alta qualità, sia dal punto di vista dei contenuti sia da quello stilistico. Quello che ancora non abbiamo detto, infatti, è che sia il sito sia il blog di Paperlit parlano un linguaggio tecnico e lo fanno in inglese. Forte di content writer madrelingua, Delmonte ha permesso a Paperlit di fornire ai lettori degli articoli coinvolgenti e davvero utili alle loro esigenze.
I numeri del successo
E gli utenti hanno apprezzato: i dati parlano di circa 200 lead iscritti ai form Tofu e Mofu dall’inizio della prima campagna, datata 27 gennaio 2017. Di questi, 79 sono magazine publisher (dimostrazione che la campagna ha colpito nel segno), la maggior parte dei quali sono entrati in contatto con Paperlit tramite social media (LinkedIn). Oltre a questi, 116 contatti hanno richiesto una demo e un preventivo. Ma il dato più significativo è quello che fotografa le visite al sito: comparate ai cinque mesi precedenti, sono aumentate dell’87%, solo con la prima campagna.