Quest’anno sul palco di INBOUND 2022, il team di Delmonte ha avuto l’occasione di assistere alla preziosa testimonianza di Jane Goodall, etologa e attivista inglese di fama mondiale nota per i suoi studi sugli scimpanzé nel Gombe Stream National Park, in Tanzania, che hanno contribuito a cambiare per sempre la nostra comprensione del rapporto che l’essere umano ha con il resto del regno animale.
Dopo oltre 60 anni di lavoro rivoluzionario, oggi Jane Goodall, fondatrice del Jane Goodall Institute e Messaggero di Pace ONU, porta avanti la sua missione viaggiando instancabilmente in tutto il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni ambientali che l’uomo ha inflitto e continua a infliggere al Pianeta.
Durante lo speech “Rebuilding Our Collettive Future”, in un’intervista con Katie Burke, Chief People Officer @HubSpot, Jane Goodall ci ha accompagnati in una riflessione collettiva su alcuni temi essenziali per la ricostruzione di un futuro all’insegna della sostenibilità e dell’inclusione.
Qualsiasi business punta a guadagnarsi la fiducia dei propri clienti… e chi l’avrebbe detto che abbiamo qualcosa da imparare dall’osservazione degli scimpanzé?
Jane Goodall ci ha raccontato come ha conquistato la fiducia degli scimpanzé del Gombe, indispensabile per poterli studiare: quattro mesi in cui è rimasta in disparte a osservarli, indossando sempre gli stessi vestiti per rendersi facilmente riconoscibile, facendo capire loro che non rappresentava una minaccia.
Senza paragonare i potenziali Clienti a degli scimpanzé selvatici da approcciare, valorizzare le proprie soluzioni e servizi permettendo alle persone di avvicinarsi gradualmente e con interesse è un’ottima strategia per ottenere la loro fiducia e aprire con loro un dialogo.
Jane Goodall ha raccontato che crescendo si è sentita più volte ripetere che il suo sogno di trasferirsi in Africa per vivere a contatto con la natura e gli animali era semplicemente “ridicolo” ma, fortunatamente, non ha mai gettato la spugna e ha saputo raggiungere il suo obiettivo con determinazione e duro lavoro, rimanendo sempre fedele a quella bambina che leggeva “Tarzan of the Apes” arrampicata su un albero. Oggi è considerata fonte d’ispirazione per milioni di giovani donne che come lei hanno sogni più grandi dei pregiudizi che vogliono contenerle.
I Leader presenti hanno quindi ricevuto un’importante lezione sul fare la differenza: le persone vogliono figure di riferimento che trasmettano passione e che credano fermamente in ciò che stanno portando avanti. L’autenticità è ciò che è in grado di lasciare veramente il segno.
Katie Burke ha sottolineato come HubSpot abbia a cuore la diversità e come l’azienda creda fermamente nell’importanza di assumere persone dal background variegato dando loro un’occasione (anche se non sempre sono in possesso di un’educazione formale e specifica).
Jane Goodall è un perfetto esempio in questo senso. Non avendo i soldi per andare all’università, Jane scelse di frequentare un corso per segretarie trovando impiego presso il paleontologo Louis Leakey. Il Dr. Leakey rimase colpito dalla sua rara conoscenza della fauna africana e decise di farle studiare in prima persona gli scimpanzé in Tanzania.
Jane era in grado di fornire un punto di vista privo di preconcetti accademici. «Nothing is wasted» quando si tratta di competenze, e saperle riadattare e trasferire in altri campi può essere la chiave per trovare la propria strada.
Di fronte alla crisi ambientale con cui stiamo facendo i conti in questi anni, sempre più aziende stanno cercando di promuovere azioni eco-friendly. Non è un segreto che il mondo del digitale ha un impatto negativo altissimo sul pianeta – basti pensare ai colossali consumi energetici delle infrastrutture digitali come i Data Center.
Molte persone scelgono di sensibilizzare su queste tematiche facendo leva sul senso di colpa, ma Jane Goodall suggerisce un’altra strada: piuttosto che far sentire in colpa le persone, bisogna spiegare loro che ogni singolo giorno ciascuno di noi ha un impatto sul Pianeta; tuttavia, possiamo scegliere quale tipo di impatto vogliamo avere. Ogni piccolo gesto - dice Jane - può fare la differenza.
Se è chiaro come il nostro futuro sia ormai compromesso, Jane Goodall è convinta che sia fondamentale non perdere la speranza. Per questo nel 1991 ha creato Roots&Shoots, Radici & Germogli, un programma dedicato ai giovani per sostenerli nella loro azione per l’integrazione uomo-animale-ambiente all’interno delle proprie comunità.
«Hope is about action, not just wishful thinking», il tempo dei buoni propositi è finito, è ora di agire e le nuove generazioni l’hanno capito. Ora tocca alle Istituzioni, che devono riuscire ad agevolarli in questa missione.
L’arma che abbiamo per affrontare questa crisi mondiale è ciò che ci distingue da tutti gli altri esseri viventi: il nostro intelletto. Jane Goodall crede che l’uomo riuscirà a trovare una soluzione al dissesto ambientale che lo minaccia, nella consapevolezza dell’importanza dell’impegno individuale, ed esorta ciascuno di noi ad agire.
Siamo parte e dipendiamo da un ecosistema, un mosaico vivente di specie diverse, ed è per questo che è fondamentale lavorare in ottica collaborativa e ricercare soluzioni che tengano in considerazione i bisogni di tutti gli individui coinvolti.
“Nature can win if we give her a chance.”
Fil rouge che senza alcun dubbio ha attraversato questo INBOUND2022, il concetto di comunità si è ritagliato uno spazio centrale anche nell’intervista a Jane Goodall.
Viviamo in una comunità globale che però risulta terribilmente disconnessa, nella quale regnano la discriminazione e la sete per il profitto, responsabili di tremende disparità sociali.
Come possiamo tornare a essere connessi in un mondo che sembra andare nella direzione opposta? Jane ci spiega che il segreto è uno: coltivare il rispetto.
“We’re all humans – all one family. We all laugh, we all cry, we all bleed. Respect is one of the most important things we can do.”