Il blog è uno degli strumenti immancabili all'interno di una strategia di inbound marketing.
Si è molto discusso dell’utilità del blog per le aziende B2C, che grazie ad esso possono entrare in contatto con i loro clienti e guadagnarne la fiducia, fino a convincerli ad acquistare i loro prodotti.
Ma quanto è utile creare un blog aziendale per un’impresa B2B?
Sicuramente il settore del business to business presenta delle differenze rispetto a quello del business to customer.
Il processo di acquisto per un’impresa è molto più razionale di quello di un individuo, e non si basa sull’emotività.
Ma alcuni elementi, come la fiducia che si nutre per un’azienda e la presenza di una comunicazione attenta e personalizzata, restano dei punti di fondamentale importanza in entrambi i settori.
Che si tratti di B2C o di B2B, quindi, il blog è uno strumento utilissimo per farsi conoscere ed apprezzare dal pubblico.
Vediamo quali sono le 5 caratteristiche che non possono mancare nel blog di un’azienda B2B.
Un errore da non commettere consiste nell’aprire un blog senza avere una chiara idea di cosa pubblicarvi sopra. Studiare un piano editoriale è un passaggio irrinunciabile per un blog di successo.
Quali contenuti condividere con il pubblico?
La risposta a questa domanda dipende ovviamente dal target a cui l’impresa si rivolge. In primo luogo è quindi necessario definire il profilo del lettore ideale, ovvero la buyer persona che si cerca di raggiungere.
Non solo bisogna chiedersi quali siano i suoi interessi, le sue domande, le sue necessità, ma è necessario considerare anche lo stadio in cui egli si trova nell’imbuto del marketing. Le tre fasi del marketing funnel sono l’awareness, la consideration e la decision.
Nella prima il potenziale cliente viene a conoscenza del brand, e nell’ultima diventa un consumatore a tutti gli effetti.
Per muovere la buyer persona lungo l’imbuto si devono creare contenuti che si adattino allo stadio in cui si trova: parliamo quindi di contenuti top (TOFU), middle (MOFU) e bottom (BOFU) of the funnel.
Un’altra regola da seguire è che i contenuti devono trattare argomenti che possono piacere al target, e devono farlo in modo interessante, chiaro e costante. È importante ricordarsi di non trascurare il blog, pubblicando gli articoli con costanza e con le giuste tempistiche, seguendo il piano editoriale. Una volta che si è ottenuta l’attenzione dei clienti, sarebbe un peccato perderla per via di una cattiva organizzazione.
Per essere davvero informativi ed utili ai lettori, è necessario scegliere delle tematiche che possano rispondere ad eventuali dubbi e curiosità degli utenti. Questo principio si applica bene al B2B, perché ogni impresa può mostrarsi aggiornata e competente nel suo campo, soddisfacendo allo stesso tempo le richieste delle altre aziende.
Offrire un aiuto gratuito attraverso contenuti di qualità altamente informativi è un ottimo metodo per guadagnarsi la fiducia dei clienti, che iniziano a percepire l’azienda come un’esperta del settore a cui fare riferimento.
Il content marketing, quindi, è utile per migliorare l’immagine dell’impresa e per coltivare la relazione tra l’azienda ed il suo pubblico. Ma ha anche un altro grande vantaggio: migliora il posizionamento online del sito aziendale.
Com’è possibile? Semplice, quando un utente fa una ricerca su internet per trovare risposte ai suoi dubbi, trova l’articolo del blog aziendale. Ogni testo pubblicato sul blog attira quindi tanti potenziali consumatori.
E questo senza investire in pubblicità invasiva o generalizzata. Il blog, se studiato per il target giusto, può arrivare ad avere più successo della pubblicità, poiché offre un servizio utile ed è mirato.
La SEO consente agli articoli di essere trovati dai lettori con molta più facilità grazie all’utilizzo di parole chiave corrispondenti alle stringhe di testo che gli utenti usano per effettuare la ricerca su Google.
La scelta della keyword, dunque, non è casuale, ma dipende dalle parole che vengono usate nelle ricerche online riguardanti l’argomento che si affronta nell’articolo.
Se si è in difficoltà, ci sono tool come Google Keyword Planner che possono essere usati per aiutarsi a decidere le keyword.
Una volta stabilita la parola chiave principale, essa deve essere inserita nella prima parte del titolo, nelle immagini e nel permalink, ossia nell’URL.
Anche riportarla nel testo può essere utile, ma senza esagerare. In primo luogo, l’articolo deve essere informativo e piacevole da leggere, per cui non è un bene ripetere troppe volte gli stessi concetti.
Secondariamente, Google è in grado di individuare i tentativi di posizionamento forzati, e quindi penalizza i siti in questione.
Abbiamo detto che il blog migliora la relazione tra l’azienda ed il suo pubblico, ma come? grazie alla possibilità di instaurare un dialogo nei commenti degli articoli.
Così come i social network, anche i blog sono utili alla creazione di conversazioni con gli utenti.
Ad esempio, nei commenti potrebbero comparire domande di approfondimento, apprezzamenti ma anche critiche. In qualunque caso, è fondamentale rispondere mantenendo un tono rispettoso.
Il feedback dei lettori non va sottovalutato, ma anzi è utilissimo per capire se si sta centrando il punto, e se gli articoli suscitano interesse.
La mancanza di engagement del pubblico è un segno che qualcosa va cambiato.
Grazie alla possibilità di rispondere ad ogni utente singolarmente, il blog offre anche un’occasione per mettere in pratica un tipo di comunicazione personalizzata, che valorizzi il cliente e lo faccia sentire unico e speciale, per ottenere la sua fiducia.
Per rompere la monotonia e sorprendere il lettore è consigliabile non creare solo testi, ma anche altri tipi di contenuti, come video, immagini e infografiche.
Ognuno di questi elementi può essere inserito all’interno di un articolo oppure costituire un post a se stante.
I video sono più facilmente fruibili rispetto ad un testo, poiché richiedono meno sforzo per essere compresi. Inoltre permettono di sbizzarrirsi con la creatività e di colpire l’attenzione dello spettatore, che in questo modo è anche più portato a ricordarsi dell’impresa.
Un’applicazione interessante di questo format è costituita dai video tutorial, che spiegano come fare qualcosa passo per passo.
Si tratta di un contenuto sicuramente utile per gli utenti, ma è bene ricordarsi che devono comunque essere attinenti allo stile e alla tematica del resto del blog.
Le immagini sono ancora più immediate dei video.
Possono presentare un prodotto valorizzandone l’aspetto e le caratteristiche, o semplicemente rendere un testo più interessante visivamente.
Le infografiche, infine, uniscono l’elemento testuale e quello grafico, dando vita a un modo più dinamico e semplice di esporre dati e concetti.
Uno degli scopi del blog è quello di convertire i lettori interessati in contatti per l’azienda. La struttura del blog, quindi, deve prevedere un metodo per far sì che i lettori diventino follower sui social o si iscrivano alla newsletter.
Per il primo obiettivo, la soluzione è semplice: bisogna inserire in ogni pagina web le icone che rimandano direttamente ai social dell’impresa, eventualmente accompagnati da una call-to-action che inviti a lasciare un “mi piace”.
Per quanto riguarda invece il secondo obiettivo, è importante creare dei form di contatto dove si invitano i lettori a lasciare il loro indirizzo email per accedere a dei contenuti o per rimanere aggiornati con articoli pubblicati sul blog.
Affinché il cliente non esiti a concedere il suo contatto, è necessario offrire in cambio qualcosa che abbia valore per lui.
Un esempio di lead magnet potrebbe essere un e-book o una guida gratuita che approfondisca gli articoli.
Questo è particolarmente importante per le imprese B2B, che comunicano molto attraverso le campagne di email marketing, e che usano le DEM anche come strumento per mantenere i contatti con i clienti in vista di possibili future interazioni commerciali.
Un buon blog aziendale per un’azienda B2B, quindi, si basa su contenuti di qualità, gestione attenta e regolare, proposta di un valore e attenzione al feedback dei lettori.