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Marketing automation: gli errori da evitare nei workflow

Scritto da Eleonora Francese | 22 febbraio 2018

Spesso si pensa che abbracciare la marketing automation porti automaticamente a un'acquisizione di lead e aumento di interesse da parte dei propri contatti. In effetti, la creazione di un workflow efficace dà la possibilità di:

  • inviare e-mail;
  • alimentare il processo di lead nurturing;
  • creare comunicazioni personalizzate;
  • aggiornare le informazioni di contatto.

Tuttavia, bisogna stare attenti e non fare passi falsi che possano trasformare le opportunità connesse alla marketing automation in occasioni mancate. Vediamo quali sono gli errori più comuni da evitare nella creazione di un workflow efficiente.

1) Comprare liste di email

Dal punto di vista etico, legale e strategico, inviare comunicazioni senza il consenso dell'utente è forse l’errore più grande che si possa commettere. Questo equivale a infrangere la natura stessa dell'email marketing, per cui è il destinatario che decide quali informazioni ricevere. Inoltre, in termini strategici, si rischia di abbassare drasticamente il tasso di apertura delle email, minare la reputazione del brand e apparire come spammer.

In questo caso, il detto è "pochi ma buoni" fa proprio al caso nostro: meglio pochi contatti realmente interessati che una massa indistinta di indirizzi e-mail non qualificati.

 

 

2) Trascurare il database di contatti

La marketing automation consente di osservare e monitorare i comportamenti degli utenti e trarre informazioni preziose per nutrirli nel migliore dei modi. Ogni contatto, infatti, è un'opportunità di conversione che va sfruttata fino in fondo.

Ecco perché bisognerebbe sempre tenere a mente due priorità:

  • pulizia del database;
  • database building.

Non aggiornare il proprio database equivale a far sfumare ogni possibilità di conversione e di conseguenza perdere potenziali clienti.

3) Non segmentare la tua mailing list

Inviare la stessa comunicazione ad un intero database senza fare alcuna distinzione tra i destinatari è un errore fatale. Segmentare il target, invece, consente di diversificare l'offerta in base a quelli che sono gli interessi, dati anagrafici e azioni compiute in precedenza dal destinatario.

4) Inviare troppe e-mail

La frequenza e le tempistiche sono pilastri portanti dell’e-mail marketing. Inviare una quantità spropositata di comunicazioni (peggio ancora se non personalizzate) può irritare gli utenti e spingerli a considerarvi come spam.

Tutte le e-mail devono essere inviate in modo strategico e pianificate con criterio in base al monitoraggio e all'analisi comportamentale degli utenti. In questi casi è sempre meglio puntare sulla qualità del messaggio, piuttosto che sulla quantità.

5) Non sperimentare

Uno strumento imprescindibile per testare l'efficacia della propria marketing automation è l'A/B test. In questo modo è possibile confrontare due versioni diverse dello stesso messaggio apportando modifiche su:

Sarà così possibile decretare la versione vincente in base ai tassi di apertura, click sui link e conversioni.

6) Non effettuare test di invio

A volte passiamo talmente tanto tempo a perfezionare la struttura di una email che tralasciamo dei piccoli grandi errori o refusi che fanno la differenza. Dedicare qualche minuto ai test di prova è utile per accertarsi che i destinatari ricevano il messaggio proprio come previsto, con link perfettamente funzionanti e senza spaziature errate.

7) Non monitorare i risultati

Pianificare attentamente una strategia e creare un flusso di lavoro senza misurarne l'efficacia equivale a fare un buco nell'acqua. L’automazione dei processi permette di monitorare costantemente i risultati delle proprie campagne e restare sempre aggiornati sulle informazioni di contatto.

Grazie a questi strumenti siamo in grado di sapere e capire esattamente come si comportano i nostri lead e intervenire in modo opportuno per migliorare la comunicazione. I report e le analisi dei risultati sono fondamentali per portare la propria attività a un livello successivo e fidelizzare sempre più contatti.

8) Non sfruttare a pieno lo strumento

L'automazione dei processi di marketing online non si traduce semplicemente nell'invio di email personalizzate, anzi, c'è molto di più. Pensate solo al tempo impiegato per pubblicare contenuti sui social network, modificare le informazioni di un contatto, aggiornare gli altri membri del team sul flusso di lavoro: tutte queste azioni possono essere automatizzate per aumentare l'efficienza e la produttività del lavoro.

Per concludere, possiamo affermare che i workflow danno accesso a una visione straordinariamente preziosa dei lead, in grado di migliorare le comunicazioni e costruire relazioni personalizzate dal valore inestimabile. In fondo… perché perdere tempo?