Prima di chiedersi che cos'è il middle of the funnel è necessario fare qualche passo indietro: cosa si intende quando si parla di funnel? Quale tipo di percorso bisogna intraprendere prima di arrivare al cuore del funnel marketing?
Per farla breve, il funnel (o, meglio, il marketing funnel) è il percorso che mira a trasformare un generico contatto iniziale (venuto a conoscenza di un’azienda tramite, per esempio, la divulgazione di contenuti sui suoi canali social o tramite il suo blog aziendale) in un cliente disposto ad acquistare un prodotto o un servizio. In altre parole è il meccanismo con cui si tenta di convertire il semplice utente in cliente, seguendo le logiche dell’Inbound Marketing. Oggi, poi, il funnel ha acquisito le forme e le logiche del flywheel, ossia di un volano che, grazie alla spinta dei clienti fidelizzati, genera a sua volta utenti interessati a un’azienda, in un cerchio (pressoché) senza fine.
Tornando al marketing funnel, tale processo è costituito da diverse fasi, ognuna delle quali è fondamentale per l’obiettivo finale. Affinché la strategia si riveli vincente è importante seguirle tutte, senza affrettare i tempi.
Nelle logiche del flywheel, poi, la “trafila” non si ferma qui ma, anzi, riprende, più viva che mai, dalla prima fase: questa, infatti, viene intrapresa da nuovi utenti “sconosciuti” che si approcciano all’azienda grazie ai clienti precedenti che, soddisfatti della loro esperienza d’acquisto, consigliano quel brand ad altri possibili clienti.
Il MOFU è il cuore del funnel perché rappresenta il momento in cui un utente prende in considerazione l’opzione di scegliere un’azienda piuttosto che un’altra, ed è importante che non rimanga un limbo di opportunità non concretizzate o di interazioni occasionali. Cercare sempre di sfruttare l’occasione, dunque, rappresenta la vera sfida: per vincerla, è bene il rivolgersi al proprio interlocutore in maniera chiara, trasparente, ma soprattutto facendolo sentire al centro degli interessi dell’azienda.
Quando il cliente ha trovato un’azienda, cercando tra le varie opportunità offerte dal web, e ha interagito in qualche modo con lei e con il suo business, vuol dire che ha già operato una prima scrematura: ha scartato alcuni competitor per scegliere di approfondire il rapporto con l’azienda in questione e questo vantaggio non va sprecato. È dunque arrivato il tempo di costruire le basi per un rapporto di fiducia, personalizzando il più possibile la comunicazione verso quello che è ora diventato un nuovo lead. Messaggi generici e impersonali rischiano di farlo scappare, mentre una comunicazione ad hoc, cucita sui suoi gusti e le sue esigenze, è l’arma migliore per portare avanti il percorso.
In questa fase l’email marketing gioca un ruolo fondamentale, perché sfruttando i dati raccolti nel corso della campagna è possibile affinare e specializzare ulteriormente la comunicazione che seguirà. Quali sono i prodotti o i servizi verso cui ha mostrato interesse? Quali pagine ha visitato più volte? A che tipo di messaggi ha risposto più positivamente? Passo dopo passo l’azienda sarà in grado di coltivare il rapporto di fiducia che si sta creando. Lo scopo dell’interazione sarà quello di rendere il prospect consapevole del potenziale del proprio business, ma di farlo senza mai risultare invasivo o insistente. Ciò che deve arrivare a destinazione sono soluzioni personalizzate a problemi specifici, non generici messaggi promozionali, che rischiano semplicemente di venire cestinati.
Il passo dal middle of the funnel all’acquisizione di un cliente fidelizzato può essere davvero breve. È importante però sapere come muoversi e quando farlo, agendo con la consapevolezza del percorso che si è intrapreso e ricordandosi sempre di non precipitare le cose.