Nascono già sotto una luce virtuosa le imprese che si occupano della produzione di strumenti di monitoraggio ambientale. Hanno, per loro natura, un gran numero di leve da sfruttare per attirare l‘attenzione e l’ammirazione delle persone che incappano nei loro canali di comunicazione online.
In altre parole, possiamo dire che le imprese che operano in un settore così etico possono godere di un carisma naturale: una notevole marcia in più. Se poi ci mettiamo una buona strategia online di lead generation, studiata e pianificata nel modo più opportuno, il raggio d’azione si può amplificare in modo esponenziale.
Un lead è una persona che ha valutato come valido il tuo marchio, e si fida tanto da essere disposto ad conoscerlo meglio e ad accogliere le tue comunicazioni (articoli, newsletter, post sui social media e via dicendo).
Addirittura va a cercare spontaneamente la tua azienda su Internet, rispondendo a degli stimoli che tu stesso gli hai dato grazie alla strategia di comunicazione messa in atto.
Un lead, o contatto, prima di essere tale deve conoscere il tuo sito, blog o pagina sui social e cliccare su un invito all’azione, che può tradursi nell’iscrizione alla newsletter o nel download di un contenuto premium.
Per generare lead è necessario costruire un solido e duraturo rapporto di fiducia, che trasforma un utente in cliente, per poi farlo diventare il primo ambasciatore del tuo marchio.
Una call to action è, come suggerisce il termine, una chiamata all’azione. Ecco alcuni semplici esempi:
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Una call-to-action aumenta la possibilità di conversione se collocata nella parte superiore di una pagina web (above the fold), la fascia che salta subito all’occhio all’utente più distratto o pigro, che di certo non è così motivato da scrollare e arrivare in fondo alla pagina.
L’offerta presentata dalla CTA dev’essere, poi, chiara e pertinente: accetteresti mai di compiere un’azione che qualcuno ti ha richiesto in modo vago e disconnesso dall’argomento di cui stavate parlando?
All’interno di una pagina web le immagini hanno la capacità di attirare l’attenzione molto di più rispetto ad un testo. Se inserisci una foto, un’illustrazione o una grafica particolare potrai presentare le informazioni in modo più accattivante.
Piccolo consiglio visivo per le call-to-action: scegli un colore che ne sottolinei il contrasto rispetto allo sfondo della pagina, per farle spiccare su tutto il resto invogliando l’utente a cliccarci sopra!
I form di contatto sono fondamentali: è lì che ci giochiamo il tutto per tutto della conversione, e dobbiamo giocare nel miglior modo possibile! Per un utente che ha appena visitato il tuo sito può bastare un form di contatto molto semplice, in cui vengono richiesti solo nome e indirizzo mail. Se invece ti trovi al cospetto di utenti che sono allo stadio finale del buyer’s journey, allora puoi permetterti di chiedere anche ruolo aziendale e numero di telefono.
Tieni a mente un’unica regola d’oro: non chiedere più informazioni di quelle che ti servono realmente per raggiungere il tuo scopo!
Gli utenti, si sa, sono sempre più esigenti e, soprattutto se si parla di strumenti di misura delle sostanze nocive nell’ambiente, è necessario trattare argomenti ben precisi se vogliamo essere presi sul serio e farci ascoltare. Non dimenticare che un contenuto mirato è anche un contenuto interessante per il tuo target di riferimento.
Se l’utente compie l’azione che hai richiesto tramite call to action, lo farà ancora se lo fai sentire gratificato. Per non dimenticarti di dargli la soddisfazione che merita, prepara una serie di thank you page in cui farlo atterrare dopo ogni conversione!
Se ti interessa capire più approfonditamente come funziona la lead generation per le aziende che producono strumenti di misura per l’ambiente, possiamo parlarne di persona in occasione di Ecomondo 2018: vieni a scambiare quattro chiacchiere con noi!