Il nuovo approccio dei consumatori all’acquisto e le modifiche all’algoritmo di Google (e degli altri motori di ricerca a ruota) hanno portato negli anni a ripensare le strategie di marketing e comunicazione di molte aziende in tutto il mondo.
Il risultato di questo lavoro di ricerca è l’Inbound Marketing: una strategia customer-centric che ha come obiettivo quello di fornire contenuti rilevanti e utili per l’utente al fine di trasformarlo in consumatore e, in un secondo momento, promotore del proprio business.
Questo nuovo approccio alla comunicazione pone le sue fondamenta nel Content Marketing: per questa ragione, sempre più marketing manager hanno caldamente consigliato al proprio superiore di creare un blog aziendale. Questo, infatti, permette di aprire uno spazio dedicato all’informazione in cui poter pubblicare articoli e approfondimenti riguardanti il proprio business non solo in modo diretto, ma anche trasversale.
Tutto molto bello e certamente anche utile ma, concretamente, come si crea un blog aziendale? Partiamo dalle basi: il primo tool che ci serve è una piattaforma di appoggio dove poter inserire gli articoli ed organizzarli in modo da renderli appealing e facilmente fruibili. Ecco le migliori piattaforme (gratuite e non) per portare a termine questa missione con successo!
Wordpress è certamente il nome più noto e anche quello più utilizzato: secondo le statistiche pubblicate da Manage WP, il 26,7% dei siti web lo utilizza come piattaforma per i propri contenuti. Da cosa dipende il suo successo?
Innanzitutto, Wordpress è un CMS (Content Management System) gratuito: un ottimo trampolino di partenza per tutti coloro che sono incuriositi e vorrebbero provare a creare un blog aziendale ma senza investire grossi capitali. Tuttavia Wordpress non presenta solamente una versione free, ha anche piani di abbonamento annuali per aziende che necessitano di funzionalità più avanzate.
Wordpress si presenta, dunque, come un CMS di base gratuito e facile da utilizzare anche per chi non ha conoscenze nell’ambito della programmazione. Offre l’hosting gratuito e un dominio personalizzato (con tanto di sottodominio) del tipo esempio.wordpress.com. Inoltre, questo CMS è facilmente potenziabile attraverso le centinaia di plugin (gratuiti e a pagamento) presenti all’interno del marketplace.
Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica: Wordpress è certamente un’ottima piattaforma ma presenta dei limiti che è bene conoscere prima di tuffarcisi a capofitto. Diciamo che il difetto principale è che nella sua versione gratuita wordpress non permette di installare temi personalizzati, questo potrebbe essere un grosso problema per chi vuole adattare il design del blog a quello del sito ma non ha conoscenze di HTML e CSS per farlo attraverso modifiche del codice.
All’origine del blogging - soprattutto quello in stile “diario personale online” - c’era Blogger, una delle più vecchie piattaforme presenti sul mercato. Tanti anni di attività sono garanzia, in genere, di un prodotto eccellente che ha saputo adattarsi nel corso del tempo alle nuove esigenze della rete.
Blogger attualmente è di proprietà Google, quindi ti basterà avere un account Gmail per accedere comodamente alla creazione del blog. L’utilizzo di questa piattaforma è semplice e intuitivo, tuttavia ci sono diverse limitazioni per quanto riguarda la personalizzazione degli aspetti grafici e la gestione del blog. Per un principiante è sicuramente una buona scelta ma, per un risultato più professionale, probabilmente non è la scelta più adatta.
HubSpot nasce come software di marketing automation e, nel tempo, ha aggiunto molteplici funzionalità tra cui un’intera area dedicata alla creazione e alla gestione di un blog aziendale. Partiamo da un aspetto che potrebbe far storcere il naso a qualcuno: per accedere alle funzioni legate a blogging e automazione non basta la versione free, esistono tre livelli di fee mensile ovvero Starter, Professional ed Enterprise.
Un costo che, però, è giustificato dalle capacità di questa piattaforma. A livello di usabilità, HubSpot si pone come una soluzione semplice e fruibile grazie alla sua interfaccia WISIWYG (What You See Is What You Get). Inoltre, è perfettamente integrato con GSuite: in questo modo è possibile importare i testi direttamente da Google Documenti senza copiare e rischiare di alterare la formattazione.
Grazie ad HubSpot è possibile anche ottimizzare i propri articoli per i motori di ricerca grazie ad un sistema di controllo che rileva l’utilizzo delle keyword su cui vogliamo posizionare i contenuti non solo all’interno del testo, ma anche di immagini, url e metadescription.
Infine, nel caso si volessero pubblicare gli articoli anche sui propri social, HubSpot offre la possibilità di integrare gli account aziendali all’interno del blog in modo da automatizzare l’uscita dei post (al momento si integra con Facebook, LinkedIn, Twitter, Instagram e Pinterest).
Di piattaforme per creare un blog aziendale professionale ce ne sono davvero tantissime in rete, oggi abbiamo visto solo le più utilizzate. Per fare la scelta giusta è necessario valutare attentamente le proprie esigenze estetiche e di mercato, in sostanza qual è l’outcome che desideri da questo nuovo progetto di blogging?
In secondo luogo, è utile valutare i pro e i contro di ogni piattaforma e confrontare versioni gratuite e a pagamento per verificare che i vantaggi offerti valgano l’investimento economico. Insomma, questa è la la crème de la crème offerta dalla rete, ora la palla passa nella tue mani: quale piattaforma sceglierai?