Un’azienda è come un orologio: solo se tutti gli ingranaggi collaborano tra loro il meccanismo funziona. Se anche solo una rotella si inceppa, tutto il sistema viene coinvolto e si blocca fino a quando la problematica non viene risolta. E per quale motivo qualcuno dovrebbe voler comprare un orologio rotto?
Questo vale anche per le aziende: chi vorrebbe affidarsi ad un’azienda con processi obsoleti e superati che rischiano il collasso da un momento all’altro? Nessuno! Soprattutto quando di mezzo c’è l’investimento di tempo e capitali. Il rinnovamento è, dunque, ciò che permette ad un’impresa di rimanere competitiva sul mercato. Del resto, lo scriveva anche Philip Kotler - guru dell’international marketing - “L'unico vantaggio competitivo sostenibile consiste nella capacità di apprendere e di cambiare più rapidamente degli altri”.
Molto spesso, di fronte a difficoltà nella gestione dei processi interni la voglia di cambiamento è tanta. Questa spinta nei confronti del rinnovamento, tuttavia, può portare ad agire in modo affrettato e - come dice anche il popolare proverbio - “la fretta è una cattiva consigliera”. Ricordati che ci sono in gioco degli investimenti di grande portata e che nel mercato contemporaneo c’è talmente tanta concorrenza che non sono ammessi errori.
Quindi, prima di partire fa’ un passo indietro e fermati a pensare. Il primo step per il miglioramento della propria azienda, infatti, è un’analisi preliminare dello stato attuale delle cose. Cosa funziona e quindi è utile conservare? Quali sono i punti critici su cui investire le proprie risorse?
Questo lavoro di analisi deve coinvolgere tutta l’azienda compreso il personale che lavora nelle varie fasi del processo produttivo: parlare con chi queste problematiche le vive tutti i giorni ti aiuterà ad inquadrare meglio i punti critici.
Una volta individuati i problemi, si passa alle soluzioni. Non esiste una formula magica che possa risolvere tutto con un semplice schiocco di dita: ad ogni criticità corrisponde una soluzione ben precisa. Ecco allora alcuni esempi:
Come abbiamo già detto (e come già saprai) il miglioramento dei processi aziendali richiede non solo tempo ma anche denaro ed è per questo che molte aziende non riescono ad ottimizzare il proprio lavoro: sono sempre meno i capitali da poter reinvestire.
Per questa ragione è intervenuto il Ministero dello Sviluppo Economico stanziando un totale di 100 milioni di Euro a favore della digitalizzazione aziendale. Questa enorme cifra verrà divisa in voucher di un valore non superiore ai 10.000€. Ne potranno far richiesta le mPMI (micro, piccole e medie imprese) a partire dal 30 gennaio fino al 12 febbraio 2018. In realtà sarà possibile compilare la domanda per via telematica sul sito del MiSE già dal 15 gennaio 2018.
Cosa si può acquistare con questo bonus? Hardware e software per la digitalizzazione dell’impresa, il miglioramento dei processi interni, la tutela dei consumatori durante le transazioni online, la costruzione di infrastrutture per l’installazione di fibra ottica e banda larga e molto altro. Soluzioni come CRM, creazione e gestione di un ecommerce e software per la marketing automation rientrano nei costi coperti dal voucher insieme a corsi di formazione per il personale.