Customer experience e piattaforma: sono state queste le due parole chiave dell’HubSpot EMEA Partner Day 2019, dal 13 al 14 giugno nella bella città di Dublino, cui anche noi, assieme a Carlo, nostro Inbound Sales Consultant, abbiamo preso parte per la terza volta consecutiva.
Alla due giorni di novità che prelude al più grande evento di INBOUND 2019, dal 3 al 6 settembre a Boston, si è dunque andati a rafforzare il concetto del flywheel (cavallo di battaglia del 2018) con un vero e proprio potenziamento della piattaforma: quest’ultima, infatti, è stata pensata sempre più aperta per integrarla con il crm, il cms e i servizi di marketing, sales e service. Fine ultimo di tale attività è l'eliminazione delle frizioni in ogni punto del flywhell (o, per dirla in altre parole, il miglioramento della customer experience) e, quindi, degli investimenti, gli stessi che permettono di dare carburante al volano e farlo ripartire più veloce che mai.
Ma basta con gli spoiler. In attesa dei giorni bostoniani, quando cioè tutte le novità targate HubSpot verranno svelate al mondo intero, abbiamo dunque deciso di raccontarvi il clima che si respirava in quei giorni nella capitale irlandese, tra professionalità e divertimento.
Lo stesso che ha visto protagonista Carlo, colpito dalla grande opportunità che l’EMEA Partner Day offre ogni anno alle agenzie (europee, mediorientali e africane, Platinum e Diamond) che vi prendono parte: “È un’occasione rara - racconta Carlo - per parlare con persone che fanno il tuo stesso lavoro in altre parti del mondo. HubSpot, poi, è stata in grado di organizzare non solo le presentazioni (cui hanno preso parte i grandi nomi del colosso americano, tra cui Brian Halligan, Christian Kinnear, JD Sherman e Katie Ng-Mak), ma anche momenti di incontro informale”.
E così, tra un piatto di fish and chips e un bicchiere di whiskey, Carlo ha avuto modo di apprendere, per esempio, che le agenzie francesi e tedesche si scontrano quotidianamente con gli stessi problemi che caratterizzano il mercato italiano: aziende che non hanno il CRM, mentalità chiusa, digitalizzazione scarsa, difficoltà di accettazione di nuove metodologie e precedenza al mantenimento dello status quo. “A questi problemi - prosegue Carlo - le agenzie europee con cui ho parlato hanno risposto attraverso l’offerta di consulenze di Sales Enablement, alla fine delle quali le aziende sono ben disposte all’ascolto e, dunque, al cambiamento”.
E che dire dell’aria che si respira in HubSpot, tra uffici grandissimi e persone estremamente cordiali? “HubSpot - racconta Carlo - è un luogo di lavoro a misura di persona: gli spazi sono ben attrezzati, tra open space e aree ristoro sempre servite, e le persone che li vivono sono serene, senza orari imposti o dress code da seguire. L’unica cosa a essere misurata è il raggiungimento degli obiettivi lavorativi: tutto il resto è contorno!”.
A rendere ancora più facile le cose è stata la città di Dublino, una delle capitali europee più vive sotto tanti punti di vista: “Il clima che c’è a Dublino - chiosa Carlo - è in perenne trasformazione, con cantieri di palazzi nuovi, genti di tutte le etnie e tanti, tantissimi giovani. Non è un caso: ovunque ti giri nel distretto delle aziende tech vedi headquarter di Apple, Facebook, Google, Ibm, Oracle, Microsoft, le stesse aziende che ogni anno attirano moltissimi giovani da tutta Europa”.