Ciao Lettore!
Il sole brilla alto persino sul grigio cielo di Milano: questo significa che l’estate è finalmente arrivata ma, attenzione, non è ancora tempo di vacanze e viaggi!
Di cosa parliamo oggi? Dell’ossessione di ogni azienda: la lead generation. Quando parte un nuovo progetto, l’esigenza primaria nella maggior parte dei casi è quella di generare contatti in linea con il proprio target. Questo nasce dal fatto che i lead - se ben coltivati, ovviamente - sono occasioni per far crescere il business.
La lead generation, però, è come la luna: noi la vediamo chiara e splendente davanti a noi ogni notte (tranne in luna nuova, ma questa è un’altra storia) eppure nasconde un lato oscuro, sfuggevole. Primo problema? Il traffico. Se non riusciamo ad alimentare il nostro funnel con dei visitatori, come pensiamo di poter avere delle conversioni? Il primo passo per la lead generation è, quindi, creare contenuti coinvolgenti, di interesse e ottimizzati per i motori di ricerca.
Seconda nota dolente: la qualità dei contatti generati. Possiamo anche avere centinaia di migliaia di conversioni ma, se non sono in linea con il proprio target, sono semplice carta straccia. Per attrarre contatti di qualità è necessario cambiare approccio: l’inbound marketing potrebbe essere una strategia vincente.
E chi l’ha detto che siamo noi marketer gli unici eletti che possono fare lead generation? Ogni tanto un piccolo supporto non guasta e, per aumentare la generazione dei contatti, è possibile ricorrere ai chatbot. Grazie a questi strumenti si può mantenere un approccio umano e coinvolgere i potenziali contatti in qualsiasi momento della giornata (anche al di fuori dell’orario di ufficio).