Se hai da poco aperto un sito o un blog aziendale, sai bene qual è il tuo obiettivo principale: accompagnare il tuo utente nel suo buyer’s journey fino a farlo trasformare in un lead e, quindi, in un cliente interessato ad acquistare i tuoi prodotti o servizi.
Certo, invogliare tutte le persone che visitano la tua pagina web a compiere determinate azioni non è facile: l’abbandono è il rischio più alto che devi essere in grado di scongiurare, offrendo ai tuoi utenti non solo un’esperienza di navigazione degna di nota ma anche contenuti che siano all’altezza delle aspettative.
E qui casca l’asino: quando si parla di contenuti spesso si incorre nell’errore di pensare a testi, più o meno lunghi, più o meno noiosi e quasi mai interattivi. Ma non è così. Contenuti infatti sono anche le infografiche, le foto ma soprattutto i video. Non è un caso che quest’ultimo strumento sia diventato rapidamente uno dei mezzi più potenti per condividere un messaggio: il 78% delle persone guarda video online ogni settimana, mentre il 55% lo fa quotidianamente.
Ma come sempre succede nell’Inbound, anche i video devono essere inseriti in un sito o in un blog aziendale secondo delle regole ferree: sono le stesse del buyer’s journey, che prevedono che a ogni stadio del “viaggio” (awareness, consideration e decision) appartengano contenuti appropriati a rispondere alle necessità dei futuri clienti. Vediamo insieme come si fa.
L' obiettivo dei video in questa fase è quello di rispondere alle domande del tuo buyer, educandolo e informandolo riguardo ai problemi che sta affrontando e alle opportunità che gli si presentano. L’obiettivo è infatti quello di aumentare il suo livello di consapevolezza e, quindi, di coinvolgimento. I video che puoi creare adesso si differenziano in:
· Hubs: video educativi diffusi soprattutto tramite YouTube e il tuo sito aziendale, devono essere facilmente reperibili attraverso i motori di ricerca.
· Snacks: video frizzanti che, per i loro contenuti, possono essere facilmente divulgati sui social media.
· Heroes: video virali dal contenuto lungo e studiato che trovano maggiore diffusione sul tuo canale YouTube.
· Gurus: video educativi che mostrano il primato della tua azienda in quel settore, sono facilmente spendibili anche offline.
· Dards: video mirati a soddisfare le esigenze di un pubblico selezionato tramite target, possono essere inviati anche tramite mail.
Il tuo buyer ha messo a fuoco il suo problema grazie ai tuoi video. In questa fase gli puoi quindi prospettare diverse soluzioni plausibili. I video che puoi creare per il consideration stage sono:
· Webinar: danno la possibilità alla tua azienda di mostrarsi una delle scelte (migliori) del settore e di rappresentare dunque una delle più appropriate soluzioni sulla piazza per i tuoi buyer.
· Videoguide: veri e propri tutorial che non solo permettono al tuo buyer di districarsi tra tante opzioni ma che, ancora una volta, permettono di ribadire la tua leadership nel campo.
Siamo nell’ultima e fondamentale fase del buyer’s journey. I video prodotti in questo stage devono essere decisivi nella scelta del tuo brand rispetto agli altri presenti sul mercato. Per farlo, puoi realizzare video che trattino:
· Il tuo brand: raccontano, in maniera cronachistica, la storia della tua azienda, e permettono così ai tuoi buyer di conoscere a fondo chi sei, quali sono i tuoi principi e perché vale la pena scegliere la tua esperienza per soddisfare il loro bisogno.
· I tuoi prodotti o servizi: non si riferisce solo a quanto offri ma soprattutto a quali bisogni supplisce il tuo prodotto o il tuo servizio. Sarebbe bene mostrare fattivamente come esso svolga questo ruolo determinante.
· I tuoi case studies e le tue testimonianze: in quest’ultimo caso si ricorre alla narrazione di casi di privati o aziende che si sono rivolti a te per risolvere un problema o implementare un’opportunità. Giocati bene quest’ultimo tipo di video: prendi testimonianze positive e utilizza solo casi di studio che sono andati a buon fine.