DMEP | Inbound Marketing Blog

Marketing Automation: 5 buone ragioni per usarla

Scritto da Eleonora Francese | 14 luglio 2014

Per ogni azienda arriva il momento in cui la gestione dei propri contatti, l’attrazione di nuovi visitatori, la conversione in lead e le pratiche di lead nurturing diventano troppo difficoltose, vuoi per un numero di clienti troppo elevato, vuoi per una segmentazione troppo dettagliata del pubblico.

Qualunque sia la ragione, ci si ritrova davanti a un bivio: continuare lungo la strada intrapresa, magari investendo maggiori energie, o cambiare strategia e affidarsi alla marketing automation. Di seguito abbiamo raccolto 5 buone ragioni per farlo, eccole!

 

1) Il sito non genera nuovi lead

Avete inserito un form di contatto e state aspettando l’arrivo dei lead? Dato che in linea di massima le persone si mettono in contatto con le aziende solo a decisione avvenuta, il form rischia di raccogliere per la maggior parte dei messaggi di spam.

Bisogna giocare d’anticipo e raccogliere le informazioni utili dagli utenti che si trovano ancora in una fase preliminare, offrendo dei contenuti informativi interessanti e utili in cambio dei loro dati personali. In questo senso non si può fare a meno di un buon software per la creazione di landing page e call-to-action.

 

 

2) I lead non diventano clienti

Magari state già utilizzando un programma per la pubblicazione di landing page e CTA, ma tutto il processo di coinvolgimento del nuovo lead vi risulta faticoso o scomodo. Con la marketing automation potete facilmente creare delle email di nurturing personalizzate in base al stadio in cui si trova il singolo contatto, così da accompagnarlo lungo il suo percorso senza rischiare di accelerare troppo o, al contrario, di perderlo per strada.

 

3) Tasso di conversione non pervenuto

Magari avete creato contenuti fantastici da distribuire su diversi tipi di landing page, ma avete un’idea del tasso di conversione generale? Si tratta di un dato essenziale visto che una piccola modifica in quel form o in quell’altra CTA può dare una spinta considerevole alle conversioni. Un buon software di marketing automation permette di tenere sotto controllo ogni singolo tasso di conversione e associarlo alle modifiche apportate.

 

4) I lead sono in disordine

Ok, siete riusciti ad accumulare un alto numero di lead, ma li avete lasciati in un unico gruppo indistinto, così da non conoscere gli interessi specifici di ognuno o il comportamento online di un segmento del target di riferimento.

Segmentare il database di contatti in una serie di liste all’interno del software di marketing automation vi dà la possibilità di diversificare le strategie di lead nurturing secondo i criteri che ritenete più opportuni: vi sarà così possibile selezionare la lista più adeguata per l’invio di una nuova offerta, di una newsletter o di un concorso sui social network.

 

5) Organizzare i nuovi lead

Ogni volta che uno dei form viene compilato da un nuovo lead ricevete un'email di notifica; tuttavia visualizzare di volta in volta ogni profilo per capire in quale fascia o segmento inserire il nuovo contatto può portare via molto tempo.

Con la marketing automation è possibile stabilire una classifica, o meglio, un punteggio da attribuire ai diversi utenti per distribuirli automaticamente all’interno delle diverse categorie impostate precedentemente. Questo punteggio viene definito lead scoring ed è del tutto personalizzabile in base alle priorità specifiche di ogni azienda: per qualcuno sarà molto più “caldo” un lead che ha scaricato un ebook, per altri lo sarà quello che alla voce professione ha inserito “amministratore delegato”. Qualunque sia il tuo caso, sii pronto a contattare i lead più caldi al momento giusto, così da non perdere l'occasione di trasformarli in clienti!