Chi si occupa di marketing aziendale sente sempre più spesso parlare di marketing automation. Ma cosa vuol dire di preciso? In molti associano l’espressione al semplice invio di email, collegandola ai flussi automatici che regolano le newsletter aziendali.
In realtà, è molto più di questo ed è fondamentale che le imprese abbiano ben chiaro quali meccanismi ci siano dietro e quali benefici possa portare in termini di attrazione e fidelizzazione dei clienti.
Cominciamo col fare un po’ di chiarezza. La marketing automation fa riferimento ad un software con cui è possibile aggregare e automatizzare diverse attività marketing, che altrimenti sarebbero gestite separatamente e in maniera manuale. Si possono facilmente intuire i principali vantaggi: da una parte l’accentramento in un unico tool strutturato di tutte le azioni di comunicazione e promozione, dall’altra l’ottimizzazione dei flussi di lavoro grazie all’impostazione di automatismi prestabiliti.
Cosa si può pianificare?
Le attività programmabili sono di vario tipo e abbracciano sia l’area marketing sia quella commerciale, andando ad incidere direttamente anche sulla fase di vendita. Prima di entrare nel dettaglio e analizzare alcune strategie concrete, ecco qualche esempio di ciò che si può fare con una piattaforma specializzata:
- Lead generation: generazione di una lista di contatti che hanno mostrato interesse nei confronti dei prodotti o dei servizi dell’azienda, con successiva segmentazione sulla base delle loro caratteristiche;
- Lead scoring: ad ogni lead viene attribuito un punteggio per misurare il livello di interesse verso l’azienda e a ciascun valore è associata una comunicazione ad hoc;
- CRM integrato: tutte le informazioni dei clienti reali e potenziali vengono accentrate in un unico grande database che si aggiorna automaticamente con i dati provenienti da diversi canali (social, form di contatto, email…). Il processo di automazione coinvolge anche l’inserimento di nuovi contatti nelle liste e la rimozione di quelli esistenti;
- Email marketing: invio di email ai lead e ai clienti presenti nel database, in funzione del loro grado di engagement. Email diverse e personalizzate arriveranno sulla base di quanto è “caldo” il lead;
- Content marketing: attraverso il software si possono creare, editare e condividere tutti quei contenuti multimediali che rappresentano il cuore delle campagne;
- Social media Marketing: gestione degli account aziendali sui social media;
- Misurazione e reportistica: il software offre la possibilità di tracciare e analizzare le attività in modo preciso e dettagliato, avendo sempre sotto controllo l’andamento delle campagne;
10 esempi di marketing automation: le email
L’email marketing riveste un ruolo primario per implementare campagne di lead nurturing e di fidelizzazione dei clienti. Non serve nessun tipo di intervento manuale, se non per impostare inizialmente i contenuti delle email e le regole che innescano gli invii automatici.
L’idea base è di inviare i messaggi giusti alle persone giuste al momento giusto. In questo modo si evita di sprecare tempo e risorse, e non si perde l’interesse e la fiducia del pubblico. Vediamo, a livello pratico, alcuni esempi di automation applicato all’invio delle email.
- Email di benvenuto: si può impostare l’invio di un messaggio di benvenuto e di ringraziamento tutte le volte che un utente si iscrive al blog aziendale oppure diventa un cliente.
- Email di contenuti: se un contatto visita una pagina oppure scarica un determinato contenuto sul sito, si possono mandare delle email che approfondiscono lo stesso argomento.
- Email di lead nurturing: quando un lead visualizza una pagina di prodotto vuol dire che è molto vicino alla decisione di acquisto. Puoi sfruttare questo momento e cercare di convincerlo inviandogli un’email con l’offerta di una prova gratuita o una demo.
- Email di up-selling e cross-selling: il contatto ha finalizzato l’acquisto? Imposta l’invio di un’email per proporre offerte di valore superiore oppure prodotti complementari rispetto a quanto già acquistato.
- Email di re-engagement: per risvegliare l’attenzione di contatti inattivi si possono prevedere dei messaggi con sconti esclusivi che verranno ricevuti dopo un certo periodo di tempo dall’ultima interazione.
- Email per i promotori: tra i clienti ci sono sempre i cosiddetti promoter, cioè gli utenti più fedeli e coinvolti, potenzialmente in grado di promuovere l’azienda ad amici e conoscenti. Al raggiungimento di un certo numero di attività (come i click sulle email), si possono inviare dei contenuti per spingerne la condivisione sui social.
- Email di promemoria: se nel database sono registrati clienti abituali che periodicamente comprano lo stesso prodotto, è possibile impostare delle email automatiche per ricordare loro l’acquisto.
- Email per gli eventi: questa opzione è utile in occasione di eventi online o fisici. Dal momento in cui gli utenti si iscrivono, si possono gestire le comunicazioni con loro attraverso email automatizzate.
- Email per l’abbandono del carrello: su un e-commerce capita che un utente metta un prodotto a carrello e poi se ne dimentichi. Per convincerlo a finalizzare, si può prevedere un’email che gli ricordi l’acquisto lasciato in sospeso, magari con un codice promo che lo invogli a concludere
- Email di notifica: abbiamo visto alcuni esempi di marketing automation verso l’esterno, ma le email possono essere utilizzate anche tra i reparti aziendali. Ad esempio, se un contatto molto “caldo” visualizza un listino prezzi sul sito, può essere efficace una notifica all’ufficio commerciale affinché lo contatti e lo guidi verso l’acquisto.
Tutte queste funzionalità ribadiscono quanto sia fondamentale l’automation all’interno di una strategia digital completa. Affidarsi a questo tipo di strumento significa risparmiare sensibilmente in termini di tempo e risorse economiche, potersi concentrare maggiormente sulla cura del rapporto coi clienti, ottimizzare i risultati e avere sempre tutto sotto controllo, in un unico spazio d’azione virtuale.