Da tempo si parla di marketing automation come strumento per automatizzare le attività di marketing online e facilitare la conversione dei contatti in clienti reali.
Ma quali sono le linee guida da seguire per creare una strategia che sfrutti a pieno il suo potenziale? E soprattutto, funziona? Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta e di elencare i passi da compiere.
Ogni strategia che si rispetti deve saper sfruttare al meglio la potenza delle informazioni presenti nel proprio database. Se non vogliamo risultare troppo artificiosi, è necessario differenziare la comunicazione con gli utenti in base alla loro profilazione.
Il primo passo di una strategia di marketing automation consiste nel dividere gli utenti in liste e sotto-liste a cui fornire un trattamento personalizzato. Esistono diversi tipi di segmentazioni, ad esempio:
Osservare e monitorare i comportamenti dei tuoi contatti non è del tutto sufficiente. Il potenziale della marketing automation risiede nel processo di lead nurturing connesso all'email marketing. Questo significa seguire i contatti nel tempo rispondendo ai loro bisogni in modo graduale, senza però esagerare.
L'efficacia di una strategia è strettamente associata alla corretta e precisa tempistica di azione. Domande come “Quali giorni della settimana generano i tassi di conversione più alti?” e “Quante email a settimana?” trovano risposta solo se associate ad una corretta interpretazione dei dati e a numerosi tentativi di azione. Quando si conoscono i propri utenti, le abitudini e le preferenze ad essi correlate, risulta molto più semplice raggiungerli al momento opportuno. Come nella vita reale, infatti, contattare una persona al momento giusto è un fattore decisivo per raggiungere certi obiettivi.
Il termine workflow viene tradotto letteralmente con flusso di lavoro e consiste nell'automazione di diverse azioni che è possibile attivare in base alle informazioni o ai comportamenti di un utente.
Poniamo il caso che un contatto arrivi sul tuo sito web e decida di lasciare i propri dati per scaricare una delle guide a disposizione. A questo punto, il workflow innesca una serie di azioni, come l'invio di e-mail di benvenuto o contenuti mirati e di approfondimento sui temi rilevanti per l'utente, in base agli argomenti che ha scelto scaricando la vostra guida. In questo modo si va a creare un percorso personalizzato atto a consolidare il suo interesse nei confronti di tematiche precise.
I workflow sono, quindi, uno strumento molto efficace per mettere a frutto le informazioni raccolte sugli utenti e offrire risposte personalizzate in base agli interessi e ai comportamenti monitorati.
Il lead nurturing è la base di qualsiasi strategia di marketing automation. Coltivare un contatto significa personalizzare le comunicazioni in base alle informazioni di cui siamo già in possesso, in modo tale da coinvolgere e soddisfare l'utente in qualsiasi momento del customer journey. Fare lead nurturing vuol dire consolidare il rapporto tra l'utente e l'azienda grazie a:
Lo scopo del lead nurturing è quello di dialogare personalmente con il contatto, fornendogli informazioni necessarie e utili senza però essere invadenti.
Per concludere, una buona strategia di automazione aiuta a rendere i processi più scorrevoli, snellisce le operazioni di marketing online e permette di acquisire una maggiore consapevolezza riguardo ai propri contatti. Tutto ciò deve andare di pari passo con un attento studio delle informazioni a tua disposizione che, se sfruttate nel modo corretto, permettono di monitorare e misurare ogni azione degli utenti, accompagnandoli lungo il funnel di vendita che li trasformerà in clienti reali.