Il primo passo per farsi trovare dagli utenti è migliorare il proprio posizionamento sul web. Per farlo, bisogna conoscere il funzionamento dei motori di ricerca - uno su tutti Google - e investire sulle tecniche di ottimizzazione SEO per aumentare il volume di traffico organico.
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Acronimo di Search Engine Optimization, con il termine SEO si indicano le strategie e le pratiche che aiutano i siti web a ottenere un posizionamento più alto nei risultati organici. Scopri di più!
Tra gli addetti del settore circola una battuta: “Il miglior luogo dove nascondere un cadavere è la seconda pagina di Google”. Questo perché, in genere, le persone mentre effettuano delle ricerche non vanno oltre la prima pagina. Secondo uno studio effettuato da Optify, solo il primo risultato riceve il 36,4% dei click degli utenti, per poi decrescere fino al 1-2% dalla 12esima posizione in avanti.
Ecco che, dunque, si dà il via alla corsa per arrivare tra i primi risultati dei motori di ricerca ed è proprio qui che entra in gioco la Search Engine Optimization, uno strumento ormai fondamentale all’interno di qualsiasi strategia di comunicazione o commerciale che preveda l’utilizzo della rete.
Di che cosa si tratta? Con il termine SEO si indicano tutte quelle attività strategiche e operative che permettono di rendere i contenuti di un sito visibili e individuabili tra i risultati organici della ricerca sui motori.
Molto spesso, quando si parla di Search Engine Optimization, entra in gioco anche l’acronimo SEM: Search Engine Marketing. Spesso queste due sigle vengono scambiate per sinonimi, in realtà ci sono alcune differenze fondamentali da sottolineare.
La SEO, come abbiamo detto, comprende tutte quelle attività volte a migliorare il posizionamento sui motori di ricerca; la SEM indica l’insieme delle attività di marketing che hanno come obiettivo aumentare visibilità e rintracciabilità di un sito. In questo campo non solo ci si occupa di attuare strategie di Web Marketing, ma anche di analizzarne i risultati per calibrare i successivi passi da compiere.
In questo senso, si può dire che la SEM sia una branca specialistica della SEO, perché in entrambe le circostanze si lavora su posizionamento e indicizzazione dei siti. Nel primo caso, attraverso i contenuti e i link mentre, nel secondo, attraverso attività di marketing e analisi.
All’interno della SEM ritroviamo il SEA, ovvero il Search Engine Advertising che comprende tutte quelle attività che implicano l’utilizzo di Adwords legato al PPC (pay-per-click), ovvero la pubblicità sui motori di ricerca.
Tra i tanti sistemi per la ricerca sul web, Google è il più utilizzato al mondo. Per questo motivo quando si affronta il tema della SEO l’interesse di ogni business ricade inevitabilmente sul colosso di Mountain View. Per ottimizzare davvero il proprio sito su questo motore, però, è necessario conoscere ed analizzare in modo approfondito il funzionamento dell’algoritmo con cui i risultati vengono posizionati.
Il successo di Google nasce dal PageRank. Questo nome è stato coniato da Larry Page, fondatore insieme a Sergey Brin del noto motore di ricerca, e significa letteralmente “rango di una pagina web” (anche se al suo interno possiamo ritrovare un gioco di parole con il cognome del suo inventore traducibile come “Il ranking di Page”).
Il PageRank è un algoritmo di analisi dei siti che ha come scopo quantificare a livello numerico l’importanza e la rilevanza di una pagina all’interno del Web, questa cifra andrà a determinare il posizionamento nei risultati. Una vera e propria classifica, insomma.
Il sistema di assegnazione del punteggio alle varie pagine Web è piuttosto complesso ed elaborato. In sostanza, si basa principalmente sulla presenza di collegamenti: più volte un sito viene citato e più salirà di posizione. Altro elemento che viene considerato per l’indicizzazione sui motori di ricerca è l’importanza di un sito: il numero di views, il tasso di engagement, il totale dei visitatori, ecc.
Cerchiamo di chiarire meglio questo concetto con un esempio. Immagina di avere un sito che produce computer e di essere citato da Apple. La tua presenza all’interno delle loro pagine ti porterà una valutazione più alta, perché sei stato citato da una fonte autorevole e affidabile nel tuo settore e quindi, di conseguenza, salirai di posizione tra i risultati.
Dal 2013 PageRank si è evoluto ed è diventato parte di un algoritmo molto più complesso: Hummingbird. Questo nuovo sistema presta più attenzione alla query. In pratica il posizionamento dei risultati viene determinato in base all’aderenza dei contenuti con le parole chiave e con il significato generale delle frasi ricercate dagli utenti.
Google è da sempre proiettato nel futuro e migliora anno dopo anno le performance del motore di ricerca. Per questo ogni SEO specialist che si rispetti deve prestare attenzione a tutte le novità introdotte all’interno dell’algoritmo e all’influenza delle abitudini degli utenti: una sola modifica può cambiare l’intero modo di posizionare i siti.
Ultimo ritrovato in casa Google è il RankBrain che dal 2015 implementa un sistema di intelligenza artificiale con apprendimento automatico all’interno del motore di ricerca per facilitare l’elaborazione dei risultati. Si parla di un processo di machine learning ovvero quando un computer è in grado di insegnare a se stesso come fare qualcosa, invece che apprenderlo attraverso la programmazione umana.
Perché è così utile? A detta di Greg Corrado (Senior Research Scientist di Google) “RankBrain è diventato il terzo più importante segnale che contribuisce al risultato di una query di ricerca” (Google ha più di 200 segnali di ranking).
Come funziona? Poniamo caso che tu voglia sapere la data di nascita di Brigitte Macron (first lady di Francia) ma non ti ricordi il nome. Nessun problema! Basterà cercare: “quando è nata la moglie di Macron?” e il gioco è fatto! Google ti fornirà non solo il dato che cerchi, ma anche informazioni correlate. Questo grazie al sistema di RankBrain che è in grado di elaborare e comprendere le frasi cercate dagli utenti.
L’ideale è realizzare una tabella di marcia con cui ordinare il proprio lavoro in modo da evitare di tralasciare dettagli importanti. Ecco gli step da seguire per una SEO strategy efficace!
Di fronte ad un argomento così vasto e complesso come il SEO management, gli errori sono dietro l’angolo.
Conoscere i pericoli è il miglior modo per evitarli. Per questo motivo abbiamo individuato una serie di errori molto frequenti all’interno delle strategie SEO: